
tecnica mista su tavola, cm 41×50
Graziella Boffini è nata nel 1963 ad Abbiategrasso (MI), dove vive e la- vora. Ha collaborato con gallerie, studi d’arte, teatro, televisione, studi grafici, di moda e di design in Gran Bretagna, Svizzera, Francia, Giappo- ne, Germania, Danimarca, Stati Uniti e Italia.
PRESENTACIÓN Viernes 12/3 18h
SATURA Palazzo Stella
centro per l’arte contemporanea
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Quando l’artista lavora con tecnica mista conta solo una cosa in particolare: come si lavorano i materiali, di conseguenza il modo in cui si crea un contatto tra le loro disparità sostanziali. A cominciare dalla base scelta, come acca- de nei lavori di Graziella Boffini, caratterizzati dall’uso di tavole in MDF che al definire l’univocità di un supporto preferiscono la finalità d’essere “ogget- ti d’integrazione compositiva”, pista di lancio per un’informale basato sulla manipolazione di tessuti, l’altra componente materica fondante nella poetica dell’artista. Proporzionare disparità dotandole di nuova - ed unitaria forza vo- lumetrica significa anche, nel dizionario boffiniano, lavorare i materiali affinché arrivino a costituire un autentico agguato alla percezione visiva. Boffini tenta la scalata al concetto di materia, riprende oggi una lezione an- tica sulla sua sofisticazione che per secoli gli scultori (ovvero il termine di pa- ragone concettualmente più consono alla valutazione dell’artista) hanno applicato alla loro pratica, da Fidia fino a Canova. D’altro canto nel binomio Boffini-arte plastica non c’è nulla di troppo assurdo, tenuto conto soprattutto dell’ampio ricorso a soluzioni in aggetto. Diventa poi una certezza quando, all’interno dell’ultima produzione dell’artista, si ritrova Fidia schietto e la sua lezione classicista concentrata sul trattamento accurato dei panneggi mor- bidi; lezione evidentemente appresa ed interiorizzata senza effetti pedestri, ad esempio negando che il fine di quelli sia avvolgere “servilmente” corpi e relativi volumi. L’artista indaga una mutazione genetica del drappeggio, nel suo passaggio da complemento oggetto a puro soggetto. Un drappeggio che ora gravita su sé stesso, soddisfatto della propria evanescenza, ridotto a pura rappresen- tazione metafisica svincolata dalla presenza reale di un soggetto “altro”, sug- gerendo situazioni narrative plurime. Boffini artista classica, neoclassica, con- temporanea, acconsente che le proprie forze fisiche e mentali si coalizzino nel gelare le aspettative, nel mistificare nel modo più fittizio possibile la resa di pieghe incalzanti. Esposte ora come allucinanti visioni allegoriche.
Cartina geografica di mondi inventati, 2004 tecnica mista su tavola, cm 41x55
Storia di un genere (dettaglio), 2018
tecnica mista su mdf, cm 70x100
Lenzuolo (dettaglio), 2005
tecnica mista su tavola, cm 40x50